
Nella sentenza del 27 gennaio 2020 n. 3157 la Corte di Cassazione in merito ai reati ambientali – scarico di acque reflue con superamento di valori limite – anche con riguardo ai reati ambientali di natura colposa l’interesse e il vantaggio vanno individuati sia nel risparmio economico per l’ente determinato dalla mancata adozione di impianti o dispositivi idonei a prevenire il superamento dei limiti tabellari sia nell’eliminazione di tempi morti cui la predisposizione e manutenzione di detti impianti avrebbe dovuto dare luogo, con economizzazione complessiva dell’attività produttiva – il risparmio in favore dell’impresa, nel quale si concretizzano i criteri di imputazione oggettiva rappresentati dall’interesse e dal vantaggio, può consistere anche nella sola riduzione dei tempi di lavorazione – ripetuti superamenti dei limiti tabellari indicano che la mancata predisposizione di cautele atte ad evitare l’inquinamento è inserita all’interno di scelte aziendali.