• Skip to primary navigation
  • Skip to content

Lab231

Main navigation

  • Homepage
  • Focus
  • Chi Siamo
  • Servizi
    • Modello organizzativo ex 231
    • Incarichi da Organismo di Vigilanza
    • ISO 37001 sistema gestione prevenzione corruzione
    • Legge 190/2012
    • Aggiornamento 231
    • Audit sui modelli 231
  • Eventi
  • Contatti
  • Show Search
Hide Search
  • fotolia_121560926

Modello organizzativo ex 231

Adottare il modello è obbligatorio?

L’adozione di un Modello Organizzativo 231/01 allo stato attuale non è un obbligo di legge. Si rilevano localmente specifiche normative, che impongono in taluni casi l’adozione del Modello per poter contrarre con la Pubblica Amministrazione o per ricevere specifici accreditamenti. A titolo esemplificativo si ricorda che la Regione Lombardia prevede l’obbligo di dotarsi di un Modello 231/01 per gli Enti di Formazione che vogliano chiedere/mantenere l’accreditamento presso l’Albo regionale degli operatori per i servizi di istruzione e formazione professionale. Analogamente sempre la Regione Lombardia in ambito sanitario impone alle ASL di richiedere per l’accreditamento delle strutture private di ricovero e case di cura, l’adozione del Modello 231/01. Altri casi analoghi si rilevano in Calabria, dove la Regione non stipula o rinnova convenzioni con Enti che non si siano dotati di un proprio Modello Organizzativo 231/01. Anche la Regione Abruzzo impone l’adozione del Modello 231/01 agli Enti dipendenti e strumentali della Regione, alle società controllate e partecipate dalla Regione medesima, con esclusione degli Enti pubblici non economici.

Al di fuori di tali specifici casi, dotarsi di un Modello Organizzativo 231/01 non è un obbligo, ma esserne sprovvisti significa correre costantemente il rischio di incorrere in sanzioni tali da mettere in seria difficoltà tutta l’organizzazione aziendale, specialmente in ambito di salute e sicurezza ed ambientale. E’ opportuno infine ricordare che secondo Giurisprudenza ormai consolidata, gli Amministratori che non adottino un Modello Organizzativo possono essere oggetto di azione sociale di responsabilità ex Art. 2393 C.C. da parte dei soci danneggiati a seguito di una sanzione per responsabilità amministrativa di cui al D.Lgs 231/01, in quanto nell’ambito del loro operato avrebbero dovuto tener conto di tale normativa e dotare l’organizzazione dello strumento di protezione: il Modello 231/01.

L’ultima novità introdotta dal legislatore per incentivare l’adozione dei Modelli 231/01 la troviamo in ambito di Rating di Legalità, di cui diamo ulteriori dettagli nello spazio seguente.

1. Cos’è il DLgs 231/01
Il D.Lgs. n.231/2001 ha introdotto nel nostro ordinamento il principio della RESPONSABILITA’ DELLE PERSONE GIURIDICHE IN MATERIA PENALE per i reati commessi da dipendenti (a tutti i livelli) nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso.

Il Decreto introduce, pertanto, la responsabilità’ penale dell’ente (in capo al legale rappresentante) che va ad aggiungersi a quella delle persona fisica che ha commesso o tentato il reato.

Tale responsabilità estende i propri effetti sul patrimonio dell’Ente e, indirettamente, sugli interessi economici dei soci.

Il legislatore, ad ogni modo, ha espressamente previsto, con il decreto in oggetto, la possibilità per l’Ente di andare esente dalla predetta responsabilità nella sola ipotesi in cui questi si sia dotato di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (nonché di un Organismo di Vigilanza in caso di reati commessi da soggetti apicali) nonché qualora il predetto modello risulti costantemente verificato ed aggiornato.

Pertanto, alla luce di quanto sopra specificato l’obiettivo è quello di adottare un proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. n.231/2001.

2. In sintesi la ratio del Modello ex D.Lgs. 231/2001

L’Ente/Società non risponde dei reati commessi dai propri dipendenti se prova:

  • di aver adottato ed attuato efficacemente Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo ex d.Lgs. 231/2001;
  • di aver affidato ad un organismo dotato di autonomi poteri d’iniziativa e controllo (ODV) la vigilanza e l’aggiornamento di tale Modello;
  • L’elusione fraudolenta di tale Modello .

Il Modello permette di realizzare un completo sistema di controllo ed organizzazione interno disposto e previsto altresì dall’art. 30 D.Lgs. n.81/2008 quale esimente per la responsabilità della società.

Il Modello evita la sopportazione di sanzioni di natura pecuniara (la cui quantificazione avviene in quote) ed interdittiva quali:

  • interdizione dall’esercizio dell’attività;
  • sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessione;
  • divieto di contrattare con la P.A.;
  • esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e revoca di quelli concessi;
  • divieto di pubblicizzare beni o servizi.
  • L’adozione del Modello 231 ed il suo continuo aggiornamento evita possibili azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori.
3. La costruzione del Modello

Ogni Ente e/o società deve essere dotato di un proprio ed esclusivo Modello ex D. Lgs. 231/2001.

Ciò comporta che tale modello debba essere redatto “su misura” alle diverse realtà organizzative al fine di poter rispondente alla reale struttura ed organizzazione dell’ente/società.

Nell’esperienza propria dell’Organizzazione La stesura del Modello, pertanto, è stata frutto di una attenta analisi dell’organizzazione aziendale atta alla determinazione dell’esposizione della società stessa ai reati presupposto contemplati nel D. Lgs. n. 231/2001 (attività statuita ex art. 6).

In concreto l’attività di individuazione dell’esposizione ai predetti reati, definita tecnicamente come mappatura delle aree sensibili, si è articolata mediante una lunga attività di intervista che ha visto coinvolto i soggetti chiavi dei processi esistenti nell’Organizzazione.

L’attività di intervista ha avuto quale proprio obiettivo quello di analizzare ogni attività sensibile ex d. lgs. 231/2001:

L’esistenza di procedure/protocolli aziendali; qualora esistenti, il rispetto dei seguenti parametri:

  • tracciabilità delle operazioni;
  • segregazione delle funzioni coinvolte nell’attività aziendali;
  • rispetto dei poteri di firma.

A tale scopo, sono state implementate procedure sulle aree “scoperte” nonché sono stati articolati correttivi sulle procedure già esistenti e non ritenute esaustive e/o congrue al contesto aziendale.

4. Costituzione dell’Organismo di Vigilanza (ODV)

Il testo del d.lgs. 231/2001 richiede espressamente, ex art. 6.1 lett b) la costituzione di un organismo, dotato di requisiti di:

  • Autonomia;
  • Professionalità;
  • Indipendenza;

al fine di:

  • vigilare sull’effettività ed adeguatezza del Modello;
  • valutare l’attualità del Modello;
  • proporre i necessari adeguamenti e verifiche;
  • ricevere le segnalazioni attinenti possibili illeciti o irregolarità aziendali.

Lab231 può ricoprire con con personale qualificato e indipendente l’incarico di membro dell’Organismo di Vigilanza.

5. Elementi costitutivi del Modello di Organizzazione, gestione e controllo

Il modello 231 si articola:

  • una parte generale (identificante le caratteristiche strutturali dell’Organizzazione nonchè le modalità di creazione del modello e della sua diffusione – formazione/informazione);
  • una parte speciale (afferente le diverse tipologie di reati presupposto contemplati nel D.Lgs. 231/2001);
  • Codice Etico (indicante le regole di condotta proprie dell’Organizzazione);
  • Sistema disciplinare (riportante i principi base del CCNL applicato);
  • Statuto dell’OdV;
  • Regolamento dell’Odv,
  • Sistema Procure e delghe;
  • Organizzazione gerarchico-funzionale;
  • Documento di analisi rischi (mappatura dei rischi) .
6. Iterazione con altri sistemi aziendali

Il Modello di Organizzazione, gestione e controllo, sia nella sua fase di realizzazione sia nella successiva fase di implementazione, viene configurato quale corollario dei sistemi presenti nell’Organizzazione.

Il Modello 231, pertanto, non si pone quale strumento aziendale a sé stante ma risulta interattivo con il sistema di gestione qualità ed ambientale (( ISO 9001, ISO 14001/ EMAS) e/o di responsabilità sociale (SA 8000 o SCR), il sistema di controllo e gestione sicurezza (D. Lgs. 81/2008 – OHSAS 18001), il sistema Privacy (D. Lgs. 196/2003).

Una Società che intenda dotarsi del Modello Organizzativo 231, mette in atto un sistema di gestione e minimizzazione del rischio che le consente di:

  •         ottenere una maggiore tutela verso comportamenti illeciti dei propri dipendenti;
  •         attenuare o eliminare il rischio di sanzioni pecuniarie, alcune delle quali di non indifferente portata;
  •         ridurre il rischio amministrativo e la perdita di competitività sul mercato.

Relativamente alle potenziali aree di rischio, con la nostra consulenza sarà possibile sviluppare una serie di iniziative di assistenza per l’adeguamento di:

  •         procedure e standards interni tesi a prevenire ragionevolmente la commissione dei reati previsti dalla norma;
  •         un sistema di deleghe di funzioni, volto all’identificazione dei centri di responsabilità ed alla descrizione dei compiti assegnati all’interno dell’Organizzazione.
  •         la redazione delle linee guida del codice di condotta/etico.
  •         l’attivazione dell’organismo interno, dedicato a vigilare sul funzionamento, aggiornamento ed osservanza del modello organizzativo e di gestione e dei suoi elementi costitutivi.

Tale attività sarà estesa a tutte le aree che, concordemente con l’Organizzazione, si considereranno potenzialmente esposte ai reati di cui al D.Lgs. n. 231/2001.

MATERIALI UTILI

Accedi alla nostra area dedicata ai Materiali Utili dove registrandosi potranno essere scaricati gratuitamente numerosi documenti tecnici per approfondire il tema della Responsabilità Amministrativa ai sensi del D.Lgs 231/01:

  •         Testo aggiornato ed integrato del D.Lgs 231/01;
  •         Circolare della Guardia di Finanza 83607/2012;
  •         Regole per una corretta implementazione del Modello 231/01;
  •         Circolare del Ministero del Lavoro 11 Luglio 2011;
  •         Linee Guida Organismo di Vigilanza – Istituto Ricerca Dottori Commercialisti Esperti Contabili;
  •         Procedure Semplificate PMI – DM Ministero del Lavoro 13 febbraio 2014;
  •         Raccolta delle Principali Linee Guida Associazioni di Categoria approvate dal Ministero Giustizia;
  •         Incarico OdV – organismo di vigilanza
Metodologia d’intervento

SCRIVICI A info@lab231.it
O CHIAMACI ALLO 0521 1471231

Lab 231 Srl a s.u.
Strada Traversetolo 20/D
43123 Parma
email: info@lab231.it
pec: lab231srls@pec.it
tel: 0521 1471231
cf  e p.iva: 02818420347
Privacy Policy - Informativa Privacy

  • Homepage
  • Focus
  • Chi Siamo
  • Servizi
    • Modello organizzativo ex 231
    • Incarichi da Organismo di Vigilanza
    • ISO 37001 sistema gestione prevenzione corruzione
    • Legge 190/2012
    • Aggiornamento 231
    • Audit sui modelli 231
  • Eventi
  • Contatti

WebSite by Black Studio